20 ottobre, 2010

Risoluzione ONU 1511/2003

Preambolo
Il Consiglio di sicurezza:
Riaffermando le sue risoluzioni anteriori sull'Iraq, e segnatamente le risoluzioni 1483 (2003) del 22 maggio 2003 e 1500 (2003) del 14 agosto 2003, nonché quelle riguardanti le minacce contro la pace e la sicurezza rappresentate dagli atti terroristici, di cui la risoluzione 1373 (2001) del 28 settembre 2001 ed altre risoluzioni pertinenti,

Sottolineando che la sovranità dell'Iraq risiede nello Stato Iracheno, riaffermando il diritto del popolo iracheno ad autodeterminare liberamente il suo futuro politico e ad avere il controllo delle sue risorse naturali, dichiarandosi nuovamente risoluto al vedere rapidamente venire il giorno in cui gli Iracheni si governino da soli, e riconoscendo l'importanza del sostegno internazionale ed in particolare di quello dei paesi della regione, dei paesi limitrofi dell'Iraq e delle organizzazioni regionali affinché tale processo avanzi rapidamente,

Considerando che il sostegno internazionale a favore del ripristino della stabilità e della serenità è essenziale per il benessere del popolo iracheno e affinché tutti gli interessati siano in grado di assolvere i propri compiti nell'interesse del popolo iracheno, e felicitandosi del contributo che alcuni Stati Membri hanno dato in merito, in applicazione della risoluzione 1483 (2003),

Felicitandosi che il Consiglio di governo dell'Iraq abbia deciso di incaricare una commissione costituzionale preparatoria per organizzare una conferenza costituzionale che elaborerà una costituzione che sancisca le aspirazioni del popolo iracheno, e chiedendo contestualmente a detto Consiglio di condurre a buon fine il proprio compito nel minor tempo possibile,

Affermando che gli attentati terroristici perpetrati contro l'Ambasciata di Giordania il 7 agosto 2003, l'ufficio delle Nazioni Unite a Bagdad il 19 agosto 2003, la moschea Imam Ali à Najaf il 29 agosto 2003 e l'Ambasciata di Turchia il 14 ottobre 2003, nonché l'assassinio di un diplomatico spagnolo il 9 ottobre 2003, costituiscono degli attacchi contro il popolo iracheno, l'Organizzazione delle Nazioni Unite e la comunità internazionale, e deplorando l'assassinio di Akila al-Hashimi, morta il 25 settembre 2003, nel quale riconosce un attacco contro il futuro dell'Iraq,

Ricordando e riaffermando in questo contesto la dichiarazione del suo presidente del 20 agosto 2003 (S/PRST/2003/13) e la sua risoluzione 1502 (2003) del 26 agosto 2003,

Constatando che pur essendo migliorata, la situazione in Iraq continua a costituire una minaccia per la pace e la sicurezza internazionali,

Agendo in virtù del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite,

 
1. Riafferma la sovranità e l'integrità territoriale dell'Iraq e sottolinea in questo contesto che l'Autorità provvisoria della coalizione (l'Autorità) esercita a titolo temporaneo le responsabilità, i poteri e gli obblighi nei confronti del diritto internazionale applicabile che sono riconosciuti ed enunciati nella risoluzione 1483 (2003), fino a quando un governo rappresentativo, internazionalmente riconosciuto, non sia insediato dal popolo iracheno ed assuma le responsabilità dell'Autorità, in particolare conformemente alle disposizioni previste dai paragrafi da 4 a 7 e 10 che seguono;
 
2. Si felicita della reazione positiva che ha ispirato alla comunità internazionale, in seno ad istanze come la Lega degli Stati Arabi, l'Organizzazione della Conferenza islamica, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura, la creazione del Consiglio di governo, ampiamente rappresentativo, che segna una tappa importante verso la formazione di un governo rappresentativo internazionalmente riconosciuto;
 
3. Sostiene gli sforzi che compie il Consiglio di governo per mobilitare il popolo iracheno, segnatamente mediante la formazione di un gabinetto e la creazione di una commissione costituzionale preparatoria allo scopo di condurre un processo attraverso il quale il popolo iracheno prenderà progressivamente in mano i suoi interessi;

 4. Considera che il Consiglio di governo ed i suoi ministri sono i principali organi dell'amministrazione provvisoria irachena, che senza pregiudizio per un suo successivo sviluppo, incarna la sovranità dello Stato iracheno durante il periodo interinale, fino a quando un governo rappresentativo internazionalmente riconosciuto venga insediato ed assuma le responsabilità dell'Autorità;

 5. Afferma che l'amministrazione dell'Iraq sarà progressivamente assicurata dalle future strutture dell'amministrazione provvisoria irachena;

 6. Impegna l'Autorità, in questo contesto, a consegnare non appena possibile le responsabilità ed i poteri governativi al popolo iracheno, pregandola, cooperando per quanto necessario con il Consiglio di governo ed il Segretario generale, di rendere conto a questo Consiglio di sicurezza dei progressi ottenuti;

 7. Invita il Consiglio di governo a comunicare a questo Consiglio, entro e non oltre il 15 dicembre 2003, in collaborazione con l'Autorità e, se le circostanze lo consentono, con il Rappresentante speciale del Segretario generale, un calendario ed un programma finalizzati alla redazione di una nuova costituzione per l'Iraq ed allo svolgimento di elezioni democratiche conformemente a detta costituzione;

 8. Si dichiara risoluto a che l'Organizzazione delle Nazioni Unite, agendo quale intermediario del Segretario generale, del suo Rappresentante speciale e della Missione di assistenza delle Nazioni Unite per l'Iraq, rafforzi il suo ruolo cruciale in Iraq, fornendo in particolare gli aiuti umanitari, favorendo condizioni propizie alla ricostruzione economica ed allo sviluppo dell'Iraq a lungo termine e concorrendo agli sforzi volti a creare e ripristinare le istituzioni nazionali e locali necessarie per un governo rappresentativo;

 9. Prega il Segretario generale di continuare a seguire, se le circostanze lo permettono, la linea di condotta illustrata ai paragrafi 98 e 99 del rapporto del Segretario generale in data 17 luglio 2003 (S/2003/715);

 10. Prende nota dell'intenzione del Consiglio di governo di organizzare una conferenza costituzionale e, cosciente che lo svolgimento di tale conferenza costituirà una tappa importante dello sviluppo verso il pieno esercizio della sovranità, domanda che essa venga preparata il prima possibile attraverso il dialogo e la ricerca del consenso su scala nazionale, e prega il Rappresentante speciale del Segretario generale di prestare le competenze uniche dell'Organizzazione delle Nazioni Unite al popolo iracheno nel momento in cui si terrà la conferenza, o, qualora le circostanze lo consentano, in occasione della transizione politica ed in particolare dell'approntamento delle procedure elettorali;

 11. Prega il Segretario generale di vegliare affinché vengano messe a disposizione le risorse dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e delle organizzazioni associate se il Consiglio di governo dell'Iraq ne fa richiesta e, se le circostanze lo permettono, di aiutare a dare efficacia al programma del Consiglio di governo indicato al paragrafo 7 della presente, ed incoraggia le altre organizzazioni competenti in materia a fornire il loro concorso al Consiglio di governo iracheno, se quest'ultimo ne fa richiesta;

12. Prega il Segretario generale di fare rapporto a questo Consiglio in merito alle responsabilità che gli spettano nell'ambito della presente risoluzione nonché sull'elaborazione di un calendario e di un programma in applicazione del paragrafo 7 della presente e sulla loro esecuzione;

 13. Considera che la sicurezza e la stabilità condizionano il buon fine del processo politico previsto al paragrafo 7 della presente e la capacità dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a concorrere realmente a detto processo e all'applicazione della risoluzione 1483 (2003), e autorizza una forza multinazionale, sotto comando unificato, ad adottare tutte le misure necessarie per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq, segnatamente al fine di assicurare le condizioni necessarie alla realizzazione del calendario e del programma, nonché per contribuire alla sicurezza della Missione di assistenza delle Nazioni Unite per l'Iraq, del Consiglio di governo dell'Iraq e delle altre istituzioni dell'amministrazione provvisoria irachena, e dei principali elementi dell'infrastruttura umanitaria ed economica;

14. Prega contestualmente gli Stati Membri di fornire assistenza a titolo del presente mandato delle Nazioni Unite, ivi compreso con forze militari, alla forza multinazionale indicata al precedente paragrafo 13;

15. Decide di riesaminare le esigenze e la missione della forza multinazionale indicata al precedente paragrafo 13 al massimo entro un anno dalla presente risoluzione, tenuto conto che il mandato della forza cesserà in ogni caso al termine del processo politico illustrato ai precedenti paragrafi da 4 a 7 e 10, e si dichiara pronto ad esaminare in tale occasione, tenendo conto delle opinioni di un governo iracheno rappresentativo, internazionalmente riconosciuto, se sia necessario mantenere nelle funzioni la forza multinazionale;

16. Sottolinea che è necessario costituire una forza irachena di polizia e di sicurezza efficace allo scopo di mantenere l'ordine e la sicurezza e di combattere il terrorismo, come indicato al paragrafo 4 della risoluzione 1483 (2003), e chiede agli Stati Membri ed alle organizzazioni internazionali e regionali di concorrere all'istruzione ed all'equipaggiamento delle forze irachene di polizia e di sicurezza;

17. Esprime al popolo iracheno, all'Organizzazione delle Nazioni Unite ed alle famiglie dei membri del personale dell'Organizzazione e delle altre vittime innocenti uccise o ferite durante gli attentati omicidi la sua viva simpatia e le sincere condoglianze per le perdite di vite umane subite;

18. Condanna senza esitazione gli attentati terroristici perpetrati contro l'Ambasciata di Giordania il 7 agosto 2003, l'ufficio delle Nazioni Unite a Bagdad il 19 agosto 2003, la moschea Imam Ali à Najaf il 29 agosto 2003 e l'Ambasciata di Turchia il 14 ottobre 2003, nonché l'assassinio di un diplomatico spagnolo il 9 ottobre 2003 e l'assassinio di Akila al-Hashimi, morta il 25 settembre 2003, e sottolinea che gli autori devono essere consegnati alla giustizia;

19. Domanda agli Stati Membri di impedire che dei terroristi passino sul loro territorio per penetrare in Iraq, che ad essi vengano fornite armi e che possano usufruire di un appoggio finanziario, e sottolinea che in merito è necessario rafforzare la cooperazione tra i paesi della regione ed in particolare degli Stati limitrofi all'Iraq;

20. Lancia un appello agli Stati Membri ed alle istituzioni finanziarie internazionali affinché essi aumentino gli sforzi che dispiegano per aiutare il popolo iracheno a ricostruire e sviluppare l'economia del paese, e chiede contestualmente a dette istituzioni di prendere tempestivamente delle misure idonee a far beneficiare l'Iraq, in collaborazione con il Consiglio di governo e con i ministeri iracheni competenti, di tutte le possibilità di credito ed altre forme di aiuto finanziario che esse offrono;

21. Domanda contestualmente agli Stati Membri ed alle organizzazioni internazionali e regionali di sostenere l'impresa di ricostruzione dell'Iraq lanciata in occasione delle consultazioni tecniche delle Nazioni Unite il 24 giugno 2003, e segnatamente di dare annunci sostanziali di contributi in occasione della conferenza internazionale dei donatori che si terrà a Madrid il 23 e 24 ottobre 2003;

22. Domanda agli Stati Membri ed alle organizzazioni competenti di aiutare a rispondere ai bisogni del popolo iracheno fornendo le risorse necessarie per il ripristino e la ricostruzione dell'infrastruttura economica dell'Iraq;

23. Sottolinea che è indispensabile creare prioritariamente il Consiglio internazionale consultivo e di controllo indicato al paragrafo 12 della risoluzione 1483 (2003) e riafferma che il Fondo di sviluppo per l'Iraq deve essere utilizzato secondo le regole di trasparenza, conformemente alle disposizioni del paragrafo 14 della risoluzione 1483 (2003);

24. Ricorda a tutti gli Stati Membri gli obblighi loro imposti dai paragrafi 19 e 23 della risoluzione 1483 (2003), ed in particolare quello di garantire il trasferimento di fondi e di altre disponibilità finanziarie e risorse economiche al Fondo di sviluppo per l'Iraq nell'interesse del popolo iracheno;

25. Prega gli Stati Uniti d'America, a nome della forza multinazionale indicata al precedente paragrafo 13, di rendere conto a questo Consiglio, ogni volta che sia utile ed almeno ogni sei mesi, degli sforzi e dei progressi compiuti dalla suddetta forza;

26. Decide di rimanere investito della questione.